Valutazione delle alterazioni emostatiche in cani con linfoma multicentrico
Pubblicato su Animals il nostro studio scientifico An Evaluation of Hemostatic Dysregulation in Canine Multicentric Lymphoma, che ha indagato la possibile correlazione tra le alterazioni dell’emostasi e il linfoma canino multicentrico, in relazione anche all’immunofenotipo e allo stadio della patologia.
Il Linfoma canino
Il linfoma è la neoplasia ematopoietica più comune nel cane. Caratterizzata da una proliferazione clonale di linfociti T o B, colpisce principalmente cani di mezza età o anziani (6-9 anni), manifestandosi nell’80% dei casi come multicentrico (generalizzato).
Come molte neoplasie e sindromi paraneoplastiche, può essere accompagnato da alterazioni emostatiche di vario tipo, dovute allo stato infiammatorio generalizzato ma anche dagli effetti dei vari trattamenti chemioterapici, che influiscono negativamente sulla morbilità e sulla mortalità della patologia.
Lo studio An Evaluation of Hemostatic Dysregulation in Canine Multicentric Lymphoma (Animals, 2024), iniziato nel 2016 dal Dott. Marco Caldin, fondatore della Clinica Veterinaria San Marco, e portata a termina da un gruppo di lavoro che comprende anche il Prof. Fausto Quintavalla (Università di Parma), e il Dott. Tommaso Furlanello (Clinica Veterinaria SanMarco), ha voluto indagare, per la prima volta, la presenza e gli effetti di queste alterazioni emostatiche in corso di linfoma canino, l’eventuale correlazione con l’immunofenotipo (T o B), e con lo stadio della malattia (stadio I-IV vs Stadio V).
Lo Studio
Lo studio retrospettivo ha preso in esame 340 soggetti canini, 170 con diagnosi di linfoma multicentrico (di cui 108 in stadio V) e 170 con altre patologie (cardiache, respiratorie, gastrointestinali, cutanee) come gruppo di controllo. I soggetti sono stati selezionati in modo omogeneo attraverso il sistema POA SYSTEM PLUS 9.0 tra i pazienti della Clinica SanMarco.
L’analisi comparativa ha evidenziato delle alterazioni coagulative significative nel gruppo con linfoma:
- Aumento del tempo di protrombina (PT)
- Diminuzione del tempo di trombina (TT)
- Diminuzione del livello di fibrinogeno
- Aumento dei prodotti di degradazione del fibrinogeno (FDPs)
- Diminuzione della conta piastrinica
L’analisi di regressione logistica ha identificato che livelli più elevati di fibrinogeno e conteggi maggiori di piastrine erano associati a una minore probabilità di linfoma rispetto a quella di altre malattie nei cani.
Nonostante il linfoma a cellule T sia generalmente considerato avere una prognosi peggiore, il profilo coagulativo non ha mostrato particolari differenze a seconda dell’immunofenotipo del linfoma.
Per contro, i soggetti malati allo stadio V hanno mostrato livelli notevolmente più alti di FDPs, un tempo di PT prolungato, attività antitrombinica ridotta, e il più basso conteggio mediano di piastrine, risultate statisticamente significative.
Conclusione
Questa indagine ha evidenziato per la prima volta delle importanti alterazioni della coagulabilità e della fibrinolisi nei soggetti cani malati di linfoma rispetto ad altre patologie, e correlato allo stadio di malattia.
Il pattern identificato merita ulteriori indagini per una approfondita valutazione come marker prognostici, ma anche per le implicazioni cliniche collegate, come la scelta del trattamento chemioterapico o profilattica.
ARTICOLO COMPLETO:
An Evaluation of Hemostatic Dysregulation in Canine Multicentric Lymphoma
Di Marco Caldin, Tommaso Furlanello, Angelo Pasquale Giannuzzi, Fausto Quintavalla, Maria Luduvica Messina