Ridurre gli errori in laboratorio: l’importanza della fase preanalitica
La fase preanalitica comprende tutte le operazioni preliminari necessarie prima che un campione possa essere effettivamente analizzato in laboratorio. Con il progredire delle tecnologie e l'adozione di procedure di qualità più rigorose, si è assistito a una notevole riduzione degli errori di analisi.
Nonostante ciò, la fase preanalitica rimane critica, poiché è soggetta a numerose variabili che possono influenzare l'esito dei test: la preparazione del paziente (es. digiuno), il prelievo dei campioni, la scelta della matrice più adeguata (sangue intero, plasma, urine…) sono aspetti fondamentali per un buon risultato.
VARIABILI PRECAMPIONAMENTO
Variabili che influenzano la fase di precampionamento legati al paziente includono variazioni diurne, dieta, esercizio fisico, stress, postura. Questi fattori possono significativamente alterare i risultati dei test di laboratorio, rendendo essenziale un'accurata valutazione prima del prelievo.
Il momento del prelievo e la scelta della matrice sono altrettanto cruciali, in relazione al tipo di indagine che vogliamo svolgere.
L’uso degli strumenti diagnostici di laboratorio debbono infatti seguire un iter diagnostico logico, che parta dall’insieme dei dati obiettivi per arrivare alla conferma dell’ipotesi diagnostica. Questo significa che il veterinario deve saper richiedere il tipo di test più appropriato nel momento opportuno dell’iter patologico e valutarne significativamente i risultati.
Gli esami di laboratorio possono essere condotti su una varietà di matrici biologiche, inclusi liquidi e tessuti. Questi campioni, che comprendono ad esempio sangue, urina, liquido cerebrospinale, liquido seminale, liquido amniotico, feci, espettorato, succhi gastrici e frammenti di tessuto bioptici, costituiscono i substrati dai quali si possono ricavare informazioni preziose per diverse finalità.
VARIABILI DI CAMPIONAMENTO
In fase di prelievo un corretto contenimento del paziente e una adeguata manualità appaiono altresì opportuni per evitare la formazione di coaguli o l’emolisi del campione a cui consegue l’alterazione di alcuni parametri, come potassio, magnesio, ferro e fosforo ed altri.
Le cause principali degli errori di prelievo includono l'uso di un ago troppo piccolo, un'aspirazione eccessivamente rapida, un'espulsione troppo energica del sangue dalla siringa, l'agitazione eccessiva delle provette.
È fondamentale anche seguire attentamente l'ordine di riempimento delle provette e miscelare accuratamente il campione quando si utilizzano anticoagulanti o additivi, per prevenire la contaminazione crociata e la formazione di coaguli che potrebbero interferire con il corretto funzionamento delle apparecchiature di analisi o rendere il campione non idoneo.
La scelta della provetta e della relativa matrice (sangue, siero, plasma) sono aspetti di fondamentale importanza.
- Provette di sangue intero addizionato di EDTA sono idonee per l’esecuzione di un esame emocromocitometrico che si costituisce di lettura strumentale delle conte cellulari (WBC, RBC e PLT) e valutazione della morfologia cellulare, con associazione di striscio di sangue fresco eseguito al momento del prelievo per avere una valutazione oggettiva del paziente. Lo stoccaggio in K3edta comporta infatti inevitabili alterazioni della morfologia che potrebbero mascherarne altre patologiche.
- Provette per siero (provetta generalmente con tappo rosso): Il siero è la parte del sangue che rimane dopo la coagulazione e non contiene cellule né fattori di coagulazione come il fibrinogeno. Si ottiene dal sangue intero versato in provette senza anticoagulante. La coagulazione avviene a temperatura ambiente in circa 30 minuti, ma può essere accelerata utilizzando un termostato a 37°C o provette con attivatori della coagulazione. Dopo la coagulazione, la provetta è centrifugata a circa 4500 rpm per 5 minuti. Il siero viene poi raccolto con una pipetta, trasferito in una provetta di plastica etichettata (ad esempio con il cognome del proprietario e il tipo di campione "siero") e spedito al laboratorio di riferimento. Conservato in frigorifero rimane stabile fino a 5 giorni dal prelievo. Il siero è una matrice idonea per la maggior parte delle analisi.
- Provette con litio eparina per il plasma (provetta con tappo verde): l’eparina è un anticoagulante efficace, che accelera l’azione dell’antitrombina III, neutralizzando la trombina e prevenendo la formazione della fibrina. Rispetto all’EDTA ha il vantaggio di non alterare la concentrazione di ioni calcio, ma può interferire con test immunologici. Dopo la centrifugazione del sangue intero trattato con litio eparina, il plasma raccolto deve essere trasferito in una provetta di plastica etichettata correttamente. Importante: il plasma da litio eparina non è adatto per l'elettroforesi né per i profili endocrini.
- Provette con sodio citrato per plasma (provetta con tappo celeste): Questo tipo di plasma si ottiene da sangue miscelato con sodio citrato in un rapporto 9:1. È essenziale rispettare i volumi indicati per assicurare l'equilibrio corretto tra sangue e anticoagulante. Dopo la centrifugazione, il plasma deve essere raccolto e trasferito in una provetta di plastica, etichettata adeguatamente (ad esempio con cognome del proprietario e tipo di campione "plasma Na citrato") e spedito al laboratorio di riferimento. Conservato in frigorifero rimane stabile fino a 5 giorni dal prelievo.
- Provette o contenitori da URINE : generalmente di utilizzano provette con stabilizzante (PPLUS) o comunque contenitori sterili. Si consiglia in caso di esame delle urine di allegare una provetta con acido borico (tappo giallo) per eventuale esame colturale in caso di sedimento con batteriuria. Le urine per le analisi chimiche sono da considerarsi stabili fino a 5gg dal prelievo se opportunamente conservate a temperatura di refrigerazione, di contro il sedimento può essere valutato fino a 72 dal prelievo.
Per rendere le diverse provette riconoscibili, i tappi sono colorati a seconda che contengano un anticoagulante o un additivo specifico. Il laboratorio consiglia inoltre di utilizzare le provette di tipo Vacutainer, col tappo perforabile che si riempiono automaticamente grazie ad una pressione negativa del volume previsto, rispettando il rapporto con l’anticoagulante, se previsto. Il tappo perforabile riduce al minimo il rischio di contaminazioni indirette.
TRASPORTO
Anche il trasporto è un punto fondamentale per preservare l'integrità dei campioni.
Il laboratorio ha la responsabilità di valutare l'idoneità di ogni campione ricevuto.
I campioni non conformi o che non rispettino le indicazioni previste (es. scelta della matrice e/o dell’anticoagulante) possono essere rifiutati dal laboratorio, garantendo il rispetto delle norme ISO.