La tireotossicosi nel cane può essere dieta-indotta?
Pubblicato su Veterinary Record Case Reports l’articolo scientifico intitolato "Food-induced thyrotoxicosis in a dog", degli autori Marco Isidori, Ronald J. Corbee e Hans S. Kooistra.
Lo studio ha esaminato un caso di ipertiroidismo canino, causato dalla somministrazione prolungata di una dieta commerciale crudista contenente tessuto ghiandolare tiroideo. Lo studio si è concentrato sulla diagnosi, il trattamento e l’esito di tale patologia.
Il caso ha coinvolto un Bull Terrier maschio castrato di 7 anni, portato in visita per poliuria/polidipsia, irrequietezza, e perdita di peso a fronte di un aumento dell’appetito. Il sospetto diagnostico di tireotossicosi esogena è stato formulato sulla base dei risultati dei test di funzionalità tiroidea, della tomografia computerizzata con mezzo di contrasto e della scintigrafia nucleare della tiroide.
Gli approfondimenti diagnostici eseguiti hanno fornito i seguenti risultati:
- Esami ematologici e delle urine di routine nei limiti della norma
- Elevati livelli sierici di T4 totale (70 nmol/L), con TSH canino sierico soppresso (<0,03 μg/L).
- Assenza di tumori tiroidei eutopici o ectopici all’esame tomografico computerizzato, e riduzione diffusa dell'attività del tessuto tiroideo osservata alla scintigrafia nucleare
- Identificazione di tessuto tiroideo all’analisi istologica di un campione alimentare, ed elevato contenuto dietetico di T4 immunoreattivo
La conferma della diagnosi è stata ottenuta attraverso la sostituzione della dieta del paziente, che ha portato a una rapida e completa remissione dei segni clinici. A distanza di 60 giorni dalla transizione al nuovo regime alimentare, i livelli di T4 totale sono diminuiti (13 nmol/L) mentre il TSH è aumentato (0,23 μg/L), suggerendo una riduzione del feedback negativo sull'attività tiroidea.
Il presente caso studio sottolinea che, seppur infrequente, la tireotossicosi alimentare può verificarsi nel cane. Pertanto, la misurazione dei livelli alimentari di ormoni tiroidei dovrebbe essere considerata ogniqualvolta si sospetti nel paziente l’assunzione di una fonte esogena di ormoni tiroidei, indipendentemente dal fatto che la dieta somministrata sia un prodotto a base di carne cruda o un mangime standard.