Nuovi Biomarcatori per il Monitoraggio della Leishmaniosi Canina: I Risultati di uno Studio Innovativo
Un nuovo studio pubblicato su Veterinary Sciences nel 2024 ha fatto luce su promettenti biomarcatori per monitorare l'efficacia del trattamento della leishmaniosi canina. In passato, sono stati studiati vari biomarcatori per valutare la gravità della malattia e la risposta al trattamento anti-Leishmania; tuttavia, rimane la necessità di nuovi marcatori
La ricerca, condotta da un team internazionale guidato dalla Dr.ssa Valeria Pantaleo, ha esaminato 30 cani affetti da leishmaniosi, valutando diversi biomarcatori renali e infiammatori alla diagnosi e dopo il trattamento leishmanicida.
Lo studio
Questo studio ha valutato la carica parassitaria nel midollo osseo, sangue, urine e vari marcatori infiammatori e renali utilizzati in precedenza e mai studiati prima nella leishmaniosi al momento della diagnosi e dopo il trattamento, oltre ad eventuali associazioni tra le variabili studiate e la gravità della malattia alla diagnosi.
Si tratta di uno studio di coorte prospettico su 30 cani di proprietà affetti da leishmaniosi, classificati secondo le linee guida LeishVet come stadio I (n = 2), stadio IIa (n = 7), stadio IIb (n = 6), stadio III (n = 8) e stadio IV (n = 7).
Lo studio ha evidenziato che:
- Il rapporto amilasi/creatinina urinario (uAm/Cr) è emerso come un nuovo e promettente marcatore di danno renale, mostrando una significativa riduzione dopo il trattamento anti-Leishmania
- L'antitrombina (AT) ha mostrato un aumento significativo post-trattamento, suggerendo un miglioramento della funzionalità renale e dello stato infiammatorio
- La capacità totale di legame del ferro (TIBC) ha mostrato un aumento significativo dopo il trattamento e si è rivelata un utile marker alternativo alla proteina C-reattiva per monitorare l'infiammazione in corso di leishmaniosi
Particolarmente interessante è la scoperta che una PCR positiva nel sangue alla diagnosi può predire una PCR positiva nel midollo osseo dopo la terapia, fornendo importanti informazioni prognostiche.
Conclusioni
Questo studio apre nuove prospettive nel monitoraggio della leishmaniosi canina, introducendo marcatori innovativi come uAm/Cr che potrebbero complementare o sostituire i marcatori tradizionali. La ricerca sottolinea l'importanza di un approccio multiparametrico nel monitoraggio di questa complessa patologia.
L’utilizzo di questi nuovi biomarcatori potrebbe portare a protocolli di trattamento più personalizzati e ad un migliore monitoraggio della risposta terapeutica nei cani affetti da leishmaniosi.
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